La mobilità rilevata nel trascorso mese di maggio ha mostrato, per quanto riguarda il comparto veicolare leggero, un calo generalizzato a tutta la rete autostradale a pedaggio con esclusione solo di alcune tratte dell’Italia settentrionale interessate da intensa viabilità giornaliera di corto raggio; il comparto pesante – seppur non riuscendo anche esso a raggiungere un risultato positivo – si è invece comunque mantenuto sostanzialmente su livelli analoghi rispetto a quelli riscontrati nel corrispondente mese dell’anno passato. Complessivamente, la combinazione di tali fattori ha portato ad una situazione inferiore nel risultato del periodo in raffronto con quanto ottenuto nel 2018,
nonostante il relativo dato cumulato annuale si sia mantenuto in ogni caso sopra il punto di pareggio: quasi trentadue miliardi e trecento milioni di veicoli-km sono stati percorsi sulla rete in questi cinque mesi, con uno scarto in positivo valutabile nello 0,5% se paragonato alle percorrenze avvenute
tasso di mortalità senza cause apparenti, risultante da una serie di incidenti con esiti mortali avvenuti in varie zone della rete, deve invece essere purtroppo considerato come fisiologico quando si analizzano sul lungo periodo fenomeno quali l’incidentalità autostradale. In ogni caso, va sempre tenuta presente la relativa piccolezza dei valori assoluti in esame (due decessi in più, nel caso specifico), al di là degli aumenti in apparenza elevati subiti dai relativi tassi percentuale. Sul fronte del semplice calcolo numerico, infatti, il corrente mese si posiziona quasi sui medesimi livelli del maggio 2018 quanto agli indicatori concernenti la mortalità (incidenti mortali e decessi).
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