La mobilità rilevata nel trascorso novembre ha mostrato un calo generalizzato – e sostanzialmente di eguale misura – a gran parte della rete autostradale a pedaggio per entrambe le componenti veicolari, con esclusione solo di alcune tratte interessate da intensa viabilità giornaliera di corto raggio; nello specifico, il comparto leggero si è attestato su livello inferiore di circa l’uno percento rispetto a quello riscontrato nel corrispondente mese dell’anno passato, laddove il comparto pesante ha subito un calo solo lievemente superiore pari a 1,3 punti percentuale.
Comunque, sebbene la combinazione di tali fattori abbia portato ovviamente anche ad una situazione inferiore nel risultato complessivo del periodo, i relativi dati cumulati annuali (sia quelli inerenti le singole componenti sia quello attinente il traffico totale) si sono mantenuti in ogni caso sopra il valore di pareggio. In termini assoluti, oltre settantotto miliardi di veicoli-km sono stati percorsi sulla rete in questi undici mesi, con uno scarto in positivo valutabile nello 0,6% se paragonato alle percorrenze avvenute nell’analogo arco temporale dell’esercizio precedente.
Passando all’esame dei dati riguardanti la sicurezza della circolazione, il leggero incremento rilevato nei principali indicatori deve essere purtroppo considerato come fisiologico quando si analizzano sul lungo periodo fenomeno quali l’incidentalità autostradale.
Va sempre, in ogni caso, tenuta presente la relativa piccolezza dei valori assoluti in esame, soprattutto per quanto concerne il tasso di incidenti con decessi (dove gli eventi sono rimasti addirittura invariati) e quello della mortalità (aumentato di sole tre unità) i quali, essendo stati influenzati anche dalla oscillazione
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