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GALLERIE, LIGURIA CASO UNICO IN ITALIA. MIT CHIARISCA LE RAGIONI

Aiscat ha chiesto un incontro urgente al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti per avere chiarimenti in merito alla situazione della viabilità ligure. Le modifiche normative introdotte dal MIT lo scorso maggio relativamente alla pianificazione e alle modalità di esecuzione delle ispezioni in galleria, senza nessun conseguente adeguamento delle tempistiche degli interventi, stanno generando una concentrazione di cantieri che provoca rilevanti disagi alla viabilità e all’utenza.

È opportuno evidenziare che la nuova procedura varata di recente dal MIT supera significativamente in precisione e metodo di indagine le generiche prescrizioni della Circolare del ’67 e anche per tale motivo è stata accolta positivamente da tutto il comparto. È tuttavia impensabile che il MIT possa continuare ad imporre in parallelo i due metodi, inconciliabili per tempistica e conseguente impatto in numero e intensità di cantieri necessari. Tale scelta è ancora più incomprensibile se si considera che nessuno ha chiarito se le tempistiche per gli interventi indicate dal MIT sono valide solo ed esclusivamente per alcuni ambiti territoriali, come ad esempio quello ligure, o per tutto il territorio nazionale. Infatti, mentre lo scorso 1° giugno il Ministero ha diffuso a tutte le concessionarie nazionali le nuove Linee Guida per le ispezioni in galleria, avviando un percorso di fattivo confronto tecnico, ad alcune Società sono state già imposte precise scadenze per la conclusione delle ispezioni, creando in tal modo un’oggettiva difformità. Si tratta di una scelta di cui non si riesce a comprendere le motivazioni.

Poiché la sorveglianza della rete è un’attività strategica e fondamentale per la sicurezza delle infrastrutture e degli utenti, è assolutamente necessario che venga svolta attraverso pianificazioni effettivamente realizzabili e tempistiche certe e sostenibili, applicando regole chiare per tutti. Diversamente i gestori non intendono assumersi alcuna responsabilità per i disagi che potrebbero derivare all’utenza da scelte obbligate e non chiare, oltre che imposte senza alcun preavviso.