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Commissione TRAN: accordo degli eurodeputati sul dossier Eurovignette

In seguito all’accordo politico provvisorio raggiunto in seno al Consiglio UE Trasporti lo scorso 16 giugno sulla proposta di revisione della Direttiva c.d. Eurovignette relativa alla regolamentazione della tariffazione stradale, anche il Parlamento europeo, attraverso il Relatore della proposta On. Giuseppe Ferrandino, membro della commissione europarlamentare TRAN (Trasporti e Turismo), ha espresso il suo voto nella giornata del 12 luglio scorso.

In base all’accordo politico tra le due Istituzioni comunitarie, è stato deciso che l’utilizzazione delle vignette basate sul tempo di percorrenza sarà progressivamente eliminata per i mezzi pesanti lungo la rete TEN-T core (rete centrale) entro otto anni dall’entrata in vigore della Direttiva. Laddove gli Stati membri applichino un Sistema comune di vignette, quale il cosidetto Eurovignette Treaty, questi Stati membri avranno a disposizione due anni in più per adattare o eliminare di conseguenza il proprio sistema. Le strade interessate dal processo di eliminazione della vignetta (c.d. phasing-out), rappresentano peraltro le principali arterie attraverso le quali la maggior parte dei transiti internazionali si svolge. Secondo l’accordo inoltre, gli Stati membri potranno continuare ad applicare il Sistema delle vignette su altre parti della loro rete stradale.

Inoltre, sono state previste specifiche esenzioni dal phasing-out delle vignette solo in alcuni giustificati casi, come nel caso di territori con scarsa densità di popolazione o dove le vignette vengono applicate solo a una sezione delimitata di strada; dette esenzioni tuttavia devono essere preventivamente notificate alla Commissione europea per poter essere applicate.

Gli Stati membri avranno anche la possibilità di porre in essere dei sistemi di tariffazione “combinati” per i mezzi pesanti o per alcuni tipi di veicoli pesanti, sistemi che mettano insieme sia elementi di tariffazione legati alla distanza percorsa sia al tempo di percorrenza e che integrino due strumenti di variazione tariffaria (il nuovo introdotto dall’accordo politico e legato alle emissioni di CO2 e quello già esistente legato invece alle classi EURO di emissioni). Questo sistema combinato consentirà la piena applicazione dei principi “chi usa paga” e “chi inquina paga”, permettendo agli Stati membri di avere la necessaria flessibilità per strutturare i loro propri sistemi di tariffazione nazionali.

In ogni caso, e come principio basilare relativo alla tariffazione stradale, agli Stati membri è sempre riconosciuta la libertà di decidere se applicare pedaggi e canoni di utenza per diverse categorie di veicoli, quali i mezzi pesanti, gli autobus e i pullman, i veicoli commerciali leggeri, i minibus e i veicoli leggeri: dunque ad esempio uno Stato membro può liberamente decidere di non applicare la tariffazione ai bus. Inoltre, le regole inerenti la proporzionalità dei prezzi delle vignette per i veicoli leggeri includeranno l’obbligo di applicare una vignetta giornaliera per i veicoli leggeri o per i viaggiatori occasionali in transito in un Paese.

Il testo di compromesso politico include peraltro una serie di esenzioni dall’applicazione della Direttiva Eurovignette, che riguardano i contratti di concessione in essere, le persone disabili e le aree a scarsa densità di popolazione. 

Nell’accordo raggiunto, i principi fondamentali relativi all’utilizzazione degli introiti da pedaggio rimangono invariati. In generale gli Stati membri dovrebbero utilizzare gli introiti provenienti dall’utilizzazione dell’infrastruttura stradale per finanziare progetti inerenti il settore dei trasporti, in particolare per sostenere lo sviluppo della rete TEN-T e per contribuire alla mobilità sostenibile, obietttivo caldeggiato e ribadito dal Parlamento europeo, anche se per gli Stati membri non vige l’obbligo di detto reinvestimento. Infine, le regole previste dall’accordo consentiranno agli Stati membri di applicare un mark-up maggiore (fino al 50%) alla tariffazione relativa a specifiche tratte stradali assai congestionate e che si sviluppano sul territorio di più Stati membri, purché tutti gli Stati membri interessati da dette tratte siano d’accordo. Dopo il voto in commissione TRAN, vi sarà un necessario passaggio in sessione plenaria e poi il voto finale del Consiglio UE.