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Il Consiglio UE e il Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo provvisorio, a fine marzo scorso, volto a portare la quota di energie rinnovabili nel consumo energetico complessivo della UE al 42,5% entro il 2030, attraverso una revisione della Direttiva sulla promozione delle energie rinnovabili, che la Commissione europea presentò nel maggio del 2022.
Ciascuno Stato membro, in base all’accordo provvisorio, dovrà contribuire a questo obiettivo comune. L’accordo interistituzionale prevede anche obiettivi settoriali più ambiziosi, in particolare per i seguenti settori: trasporti, industria, edifici e teleriscaldamento, con lo scopo di accelerare l’integrazione delle energie rinnovabili nei settori in cui è stata sinora più lenta.
Per quel che riguarda in particolare il settore dei trasporti, l’accordo provvisorio offre agli Stati membri la possibilità di scegliere tra un obiettivo vincolante di riduzione del 14,5% dell’intensità delle emissioni di gas a effetto serra nel settore dei trasporti grazie all’uso di energie rinnovabili entro il 2030, oppure una quota vincolante pari ad almeno il 29% di energia rinnovabile nel consumo finale di energia nel settore dei trasporti entro il 2030. L’accordo provvisorio stabilisce inoltre un sotto-obiettivo combinato vincolante del 5,5% per i biocarburanti avanzati (generalmente derivati da materie prime non alimentari) e i combustibili rinnovabili di origine non biologica (principalmente idrogeno rinnovabile e combustibili sintetici a base di idrogeno) nella quota di energie rinnovabili fornite al settore dei trasporti. Nell’ambito di tale obiettivo, vi è altresì un requisito minimo dell’1% di combustibili rinnovabili di origine non biologica nella quota di energie rinnovabili fornite al settore dei trasporti nel 2030.
L’accordo politico provvisorio tra Parlamento europeo e Consiglio UE dovrà, come da procedura, essere presentato anzitutto ai rappresentanti degli Stati membri in seno al Comitato dei rappresentanti permanenti (COREPER) in sede di Consiglio e in seguito al Parlamento europeo in plenaria per approvazione finale e successiva pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea per la formale entrata in vigore.