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La commissione TRAN (Trasporti e Turismo) del Parlamento europeo ha avviato l’analisi della proposta di revisione della Direttiva 2015/413 – cosiddetta Direttiva Cross Border Enforcement (CBE) – che facilita lo scambio transfrontaliero di informazioni sulle infrazioni in materia di sicurezza stradale, revisione avente lo scopo di estendere il campo di applicazione della Direttiva stessa e di rafforzare il coordinamento tra i Paesi dell’Unione europea, attribuendo maggiori poteri alle autorità di controllo per porre fine all’impunità dei trasgressori stradali.
La commissione TRAN del Parlamento europeo ha designato come Relatore l’eurodeputato polacco Kosma ZŁOTOWSKI, appartenente al gruppo politico ECR (Conservatori e Riformisti europei): una posizione in prima lettura del testo è attesa tra ottobre e novembre.
Gli eurodeputati della TRAN stanno anche analizzando la proposta di revisione della Direttiva 96/53/CE su pesi e dimensioni dei veicoli pesanti. La proposta prevede nuovi incentivi per l’utilizzo di mezzi pesanti a basse emissioni. Nel testo della proposta la Commissione afferma che oltre il 50% delle merci viene trasportato su strada nell’ambito dell’Unione europea e che questo trasporto è uno dei principali responsabili delle emissioni di gas serra. L’attuale Direttiva su pesi e dimensioni stabilisce il peso massimo in lunghezza, larghezza e altezza per i veicoli pesanti. La nuova proposta intende modificare queste regole per consentire un peso aggiuntivo ai veicoli che utilizzano tecnologie a emissioni zero; questo dovrebbe incentivare l’utilizzazione di veicoli e tecnologie più pulite. La proposta prevede di incoraggiare l’adozione di cabine più aerodinamiche e di altri dispositivi di risparmio energetico, che non solo miglioreranno il comfort e la sicurezza dei conducenti, ma aumenteranno anche l’efficienza dei sistemi di propulsione a emissioni zero. La proposta fornirà inoltre chiarezza sull’utilizzazione nel traffico transfrontaliero, in determinate condizioni, di veicoli più pesanti e più lunghi, che oggi sono consentiti solo in alcuni Stati membri. Ciò implica che gli Stati membri che autorizzano i sistemi modulari europei (EMS) nei loro territori, potranno utilizzarli anche nelle operazioni internazionali tra questi Stati membri vicini, senza la necessità di un accordo bilaterale e senza la restrizione di attraversare un solo confine. In questo modo, la stessa quantità di merci potrà essere trasportata con un minor numero di viaggi.