Continua la lenta, ma costante, risalita dei volumi di traffico iniziata nel mese di maggio dopo il termine del periodo di lockdown nazionale, causato dall’emergenza legata al COVID-19, e la conseguente riapertura della circolazione. Le ripercussioni della crisi epidemiologica sui flussi autostradali – mai formalmente interrotti durante il lockdown ma sostanzialmente oggetto solo di spostamenti di emergenza e trasposto di merci di prima necessità – si fanno ovviamente ancora sentire in una certa misura, ma il processo di normalizzazione del traffico veicolare è sicuramente evidente: la perdita complessiva nel periodo in esame si è attestata sul 24,9%, contro il circa -55% che si era invece registrato a maggio e l’oltre -80% di aprile (ultimo mese di lockdown). Questo risultato è dato dalla
combinazione di un deciso incremento del traffico leggero rispetto ai mesi precedenti (- 28,2%) affiancato da un comparto pesante altrettanto positivo che ha raggiunto un – 13,6% (sebbene sia da ricordare come tale dato è conseguenza anche del minore impatto subito dal settore dell’autotrasporto, che come sopra detto ha sempre continuato a circolare – seppur in misura ridotta – per garantire la consegna delle merci).
Globalmente, quasi 25 miliardi di veicoli/km hanno transitato sulle autostrade a pedaggio in questo primo semestre, laddove nell’analogo arco temporale del 2019 avevano superato i 40 miliardi con uno scarto in negativo pari al 37,6%.
Per quanto concerne l’analisi dei dati sulla sicurezza, bisogna notare come essi si
siano mantenuti a livelli più che favorevoli nonostante l’evidente risalita (seppur non ancora completa) dei volumi di traffico, dando degli ottimi ritorni sia in termini di tasso di incidentalità (-25,3%) sia in termini di tasso inerente alle persone rimaste ferite negli eventi (-33%). Spostando invece l’attenzione sul dato riguardante la mortalità, il segno positivo dell’apposito indicatore deve essere letto alla luce della relativa esiguità dei valori in questione, nonché del fatto che esso è calcolato tenendo in considerazione i decessi avvenuti in rapporto ai minori chilometri percorsi sulla rete rispetto al periodo di paragone; cosi che anche a fronte di una diminuzione del numero di vittime (quattro in meno di quante riportate nel giugno 2019) è possibile assistere ad un tasso percentuale leggermente sfavorevole.
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