Il 16 dicembre scorso ha avuto luogo a Bruxelles l’ultima sessione dell’anno del Consiglio europeo, composto dai Capi di Stato e di Governo dei Paesi appartenenti all’Unione europea. Le delegazioni nazionali hanno adottato conclusioni sulla gestione della crisi pandemica, sulle misure di resilienza della UE, su sicurezza e difesa, su aspetti esterni della migrazione e sulle relazioni esterne dell’Unione. Il Consiglio europeo ha sottolineato che la pandemia sarà superata solo attraverso una cooperazione globale basata sulla fiducia e sull’assistenza reciproca.
In tale contesto, ha elogiato il Botswana e il Sud Africa per la vigilanza e la trasparenza nell’individuare, sequenziare e segnalare così rapidamente la variante Omicron più recente che desta preoccupazione; i leaders della UE hanno anche ribadito che l’Unione è pronta a svolgere un ruolo determinante per conseguire una vaccinazione a livello globale.
Il Consiglio europeo ha inoltre affrontato la situazione in Bielorussia e Ucraina, condannando fermamente la strumentalizzazione dei migranti e dei rifugiati da parte del regime bielorusso e la crisi umanitaria che essa ha creato. L’Unione europea continuerà a contrastare l’attacco lanciato dalla Bielorussia e ad affrontare tutti gli aspetti della crisi in linea con il diritto della UE e con gli obblighi internazionali, inclusi i diritti fondamentali. Il Consiglio europeo ha anche ribadito l’invito a rilasciare immediatamente e senza condizioni tutti i prigionieri politici e a porre fine alla repressione della società civile e dei media indipendenti. Ha ribadito inoltre che il popolo bielorusso ha il diritto democratico di eleggere il proprio Presidente attraverso nuove elezioni libere e regolari. Il Consiglio europeo ha infine messo in evidenza l’urgente necessità che la Russia allenti le tensioni causate dall’incremento di forze militari lungo il confine con l’Ucraina, ribadendo il suo pieno sostegno alla sovranità e all’integrità territoriale dell’Ucraina.