L’EVOLUZIONE DEL TELEPEDAGGIO
SULLE AUTOSTRADE ITALIANE
Il telepedaggio, che in Italia esiste dal 1990 quando le prime installazioni vennero attivate in occasione dei mondiali di calcio che si tennero quel- l’anno, ha visto nei decenni trascorsi una crescita esponenziale, a testi- monianza del gradimento da parte dell’utenza di questo sistema di paga- mento. Ormai vicini ai dieci milioni di veicoli equipaggiati con apparati di telepedaggio, percentuali molto oltre il 50% sul totale dei pagamenti sul- l’intera rete autostradale, questi risultati sono nel più recente periodo anche frutto di un’ulteriore evoluzione, normativa e di mercato.
La più recente legislazione è il D.Lgs n.153 del 5 novembre 2021, che ha recepito la Direttiva 2019/520/UE in materia. Questa legislazione è un’e- voluzione della precedente che aveva, nel 2004, istituito il Servizio Europeo di Telepedaggio, il SET, servizio che permette ad un utente di viaggiare in Europa pagando i pedaggi senza dover interagire personal- mente con la molteplicità di soggetti che gestiscono infrastrutture stradali a pedaggio sul territorio dell’Unione.
Il pedaggio in Europa è infatti gestito in diversa maniera a seconda dei Paesi, e l’obiettivo dell’Unione Europea è quello di contemperare le esi- genze e permettere alle diverse configurazioni istituzionali e tecniche presenti nel continente di convivere e “interoperare”.
Se in Italia e in diverse altre nazioni della UE il pedaggio è legato al sistema della concessione ed alla gestione di specifiche infrastrutture stradali (ad esempio in Austria, Francia, Spagna ecc.), in alcune nazioni, come la Germania, il pedaggio è una vera a propria tassa, il che ha rica- dute anche sulle modalità e sulle responsabilità nella sua esazione.
(Continua)
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